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frontNel presentare poco meno di due anni fa Stones Grow Her Name segnalavo come purtroppo l’album rappresentasse a mio avviso un ulteriore caduta da parte dei Sonata Arctica; reduci da un periodo poco brillante i finlandesi avevano purtroppo confermato lo scarso stato di forma e i pochi bagliori presenti non erano sufficienti a elevarne la qualità.

Ecco che oggi la band di Tony Kakko ricompare con il nuovo lavoro intitolato Pariah’s Child, pubblicato da Nuclear Blast. Siamo giunti ormai all’ottavo capitolo per il gruppo di Kemi e purtroppo il bilancio da anni a questa parte non è molto roseo.

Il power metal del quintetto sembra avere perso buona parte dello smalto passato e dunque confesso che mi sono accostato a questo album con una certa circospezione. (altro…)

Metabolizzata (?) oramai la separazione dallo storico chitarrista Jani Liimatainen, a distanza di tre anni dal discusso The Days of  Grays  si ripropongono i Sonata Arctica che rilasciano Stones Grow Her Name, sempre su etichetta Nuclear Blast. Se il precedente episodio mi aveva lasciato piuttosto perplesso quest’ ultimo, il settimo della discografia della band finnica, segna a mio avviso un’ ulteriore conferma che purtroppo la vena compositiva di Tony Kakko si è inaridita. Dopo il fortunato passaggio di Reckoning Night, credo l’apice dei SA, è cominciata una lenta parabola discendente; dapprima accennata (Unia) e poi sempre più rapida sino ad arrivare ad oggi. Sono state recuperate quasi totalmente le sonorità care al power metal ma purtroppo mi pare sia venuta a mancare in buona parte la fantasia. La dipartita del rosso Liimatainen in realtà ha inciso non poco nell’esecuzione dei brani; la composizione rimane affidata totalmente al singer con l’occasionale collaborazione del tastierista Henrik Klingenberg, il cui ruolo è stato comunque ridimensionato. Manca quel “respiro” maggiore che c’era in passato, gli stessi riff chitarristici  di Elias Viljanen mordono poco e la struttura dei brani spesso è troppo “catchy”, sottolineata da refrain al limite del banale, quasi fastidioso. (altro…)