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frontCi eravamo lasciati nel 2010 sulle note di We Are the Void, album dal destino controverso e contrastato, non amatissimo da una buona parte dei fans; accolto invece in modo più possibilista dalla stampa specializzata che comunque, in parte, ha storto il naso.

Personalmente l’ho apprezzato, pur riconoscendone i limiti oggettivi ed evitandogli paragoni impietosi con dischi (The Gallery) che difficilmente possono essere ripetuti. A distanza di qualche anno devo ammettere però che  We Are the Void  ha perduto molto del suo smalto, lasciando non troppa memoria di sé. Dunque devo concluderne che se non ha retto la prova del tempo, in effetti qualche pecca se la porta dietro.

Così ho affrontato con non poca curiosità Construct, decimo e nuovo lavoro del quintetto svedese; nel frattempo Daniel Antonsson ha lasciato i Dark Tranquillity che si sono appunto “riposizionati” a 5.  Martin Henriksson infatti ne ha rilevato il posto, sdoppiandosi tra basso e chitarra ritmica; per il resto la formazione è rimasta invariata. (altro…)

Due anni fa i Dark Tranquillity avevano rilasciato il buon We Are the Void che nella Tour Edition conteneva ben cinque bonus tracks. Oggi quelle tracce vengono (ri)-pubblicate in un EP intitolato Zero Distance che dunque per certi versi, escludendo gli appassionati fedelissimi, sa di… nuovo.  Prescindendo dalla mia personale valutazione We Are the Void è stato un album che ha un pò diviso i giudizi, venendo ritenuto da alcuni discreto ma privo di quella carica esplosiva che in passato ha sempre contraddistinto la band svedese. Paladini e pionieri del melodic death metal, i DT hanno inanellato nel tempo una serie di dischi validi ed interessanti, mantenendosi coerenti e fedeli a sè stessi. Il tiratissimo growl di Mikael Stanne, le sferzanti chitarre di Niklas Sundin Martin Henriksson, la spietata ritmica del duo Anders Jivarp (batteria) e Daniel Antonsson (basso), coadiuvati dal lavoro alle tastiere di Martin Brandstrom hanno contribuito a segnare nel tempo con le loro performances tutto ciò che è poi derivato dall’incandescente scena della Goteborg anni ’90. (altro…)