Ci eravamo lasciati nel 2010 sulle note di We Are the Void, album dal destino controverso e contrastato, non amatissimo da una buona parte dei fans; accolto invece in modo più possibilista dalla stampa specializzata che comunque, in parte, ha storto il naso.
Personalmente l’ho apprezzato, pur riconoscendone i limiti oggettivi ed evitandogli paragoni impietosi con dischi (The Gallery) che difficilmente possono essere ripetuti. A distanza di qualche anno devo ammettere però che We Are the Void ha perduto molto del suo smalto, lasciando non troppa memoria di sé. Dunque devo concluderne che se non ha retto la prova del tempo, in effetti qualche pecca se la porta dietro.
Così ho affrontato con non poca curiosità Construct, decimo e nuovo lavoro del quintetto svedese; nel frattempo Daniel Antonsson ha lasciato i Dark Tranquillity che si sono appunto “riposizionati” a 5. Martin Henriksson infatti ne ha rilevato il posto, sdoppiandosi tra basso e chitarra ritmica; per il resto la formazione è rimasta invariata. (altro…)