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Qualche ritorno, alcune conferme, alcuni outsider.

Ecco la playlist 2020 con la consueta avvertenza: non è una classifica ma la top ten è elencata in ordine alfabetico !

FISH ON FRIDAY – Black Rain

Gösta Berlings Saga – Konkret Music

HAKEN – Virus

Kansas – The Absence of Presence

LUNATIC SOUL – Through Shaded Woods

Pendragon – Love Over Fear

SANGUINE HUM – A Trace of Memory

Solstice – Sia

THE TANGENT – Auto Reconnaissance

Ulver – Flowers of Evil

Auguri a tutti per un 2021 più sereno !

Max

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Primo ascolto: stupore assoluto e sopracciglio alzato. Secondo ascolto: lo stupore si tramuta in consapevolezza e sopraggiunge un senso di generica piacevolezza. Terzo ascolto: sorriso beffardo ed una certezza, la perenne mutazione degli Ulver non solo è inarrestabile ma questa volta si è spinta dove non era immaginabile, con una dose di coraggio enorme.

Flowers of Evil è il nuovo album della band norvegese, un lavoro anomalo che credo neppure il fan più accanito si sarebbe potuto attendere: durata contenuta, interamente dominato da sonorità synth-pop fine ’80/inizio ’90 che passano da intuizioni che rimandano dagli ultimi Roxy Music sino ai Depeche Mode, tra pulsioni electronic, suoni programmati, spruzzate dance e testi davvero atipici per questo genere. (altro…)

Camaleontici, trasversali, poliedrici, versatili…negli anni gli Ulver ci hanno abituato a solcare mari musicali tra i più differenti, proponendo quasi costantemente un desiderio di innovazione e cambiamento; questa volta credo però che si siano superati, oltrepassando ogni aspettativa. The Assassination of Julius Caesar, titolo del nuovo album, stupisce infatti per il taglio profondamente elettronico e al tempo stesso immediato, una sorta di electronic pop-rock non così distante da alcune atmosfere care ai Depeche Mode.

Nel caso della band norvegese non credo si possa parlare di svolta perchè già troppe volte in passato hanno scelto traiettorie diverse e alternative; certo è che un sound di questo tipo sorprende e non poco. (altro…)

front20 anni di onorata carriera da festeggiare con il decimo album. Cifre tonde quest’anno per i Borknagar che presentano Winter Thrice, nuova fatica pubblicata per Century Media.

La strada accennata con Universal e poi imboccata con determinazione con Urd trova una definitiva sintesi in questo disco, un composito manifesto melodic death metal lontano ormai dal black/viking metal degli esordi e a tratti disconnesso dalle venature progressive/folk metal più usuali nel prosieguo.

Particolare l’attenzione dedicata alle melodie e del resto viene facile quando si dispone di una tale batteria di voci, in questo caso tre…più una. (altro…)