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Dopo lo stratosferico e sorprendente esordio con Tubular Bells (1973), Mike Oldfield ha compiuto un percorso discografico di alto rango fino a che, a cavallo tra i decenni ’70 e ’80, qualcosa ha cominciato ad incepparsi. Platinum in particolar modo ed il seguente QE2 ravvisano qualche segno di cedimento, l’ispirazione del poli-strumentista di Reading non pare più così vivida ma in qualche modo si avverte l’esigenza di Oldfield di non rimanere prigioniero delle…campane tubolari. Leggi il seguito di questo post »

GG In

Pochi mesi dopo l’uscita dell’ottimo Free Hand (titolo con il più alto riscontro di vendite negli States) i Gentle Giant ritornano in sala di registrazione, più precisamente presso gli Advision Studios di Londra, per incidere il nuovo e ottavo album della loro preziosa ed altamente qualitativa discografia. Leggi il seguito di questo post »

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Da più parti accostati ai sublimi Weather Report per l’imprinting e la precisione nelle esecuzioni, forti di “accenti” italici che li distinguono dalla corrente jazz-rock inglese dei Nucleus o dei Soft Machine, o ancora da quella più eclettica di U.K. Brand X, distanti dalla sacralità della Mahavishnu Orchestra, i nostri Perigeo si sono giustamente conquistati molte attenzioni di critica ed appassionati grazie alla pubblicazione di quattro eccellenti album in poco meno di altrettanti anni. Leggi il seguito di questo post »

UH HaM

Con l’ingresso di John Wetton al posto dell’ormai fuori controllo Gary Thain, gli Uriah Heep stanno cercando di raddrizzare il tiro dopo che Wonderworld ha indicato qualche perplessità: sin qui forse il meno ispirato, il primo a fronte di una sfolgorante discografia nella quale la band si è distinta per un ottimo hard-rock, dapprima di stampo psichedelico e poi capace pure di intriganti pennellate a tinte progressive. Leggi il seguito di questo post »

GFR Su

Un 1970 elettrizzante ha segnato il cammino dei Grand Funk Railroadpower trio americano di grande impatto e densità molto apprezzato dal pubblico negli States ma non altrettanto nel vecchio continente; se Closer to Home ha scritto una pagina importante per la hard-rock band del Michigan, il doppio Live uscito qualche mese dopo ne ha decretato il successo pieno, tanto da arrivare finalmente a posizionarsi pure nelle charts inglesi. Leggi il seguito di questo post »