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Dolore universale, ansia ed angoscia per l’inadeguatezza delle risposte che il mondo offre alla domande di ognuno, coniugato ad una sorta di male di vivere che da la stura alla depressione. Questi i significati principali che si possono attribuire a Weltschmerz, termine tedesco utilizzato da Fish per intitolare il suo nuovo (e purtroppo) ultimo album, in formato doppio.

Un lavoro che ha vissuto una gestazione estremamente tribolata, legata ai tempi lunghi del musicista, alle sue condizioni psico-fisiche, ai lutti familiari ma, sopra ogni cosa, alla decisione di ritirarsi dalle scene congedandosi proprio con questo disco, nel quale è circondato dalla squadra dei più fidi collaboratori e da altri ospiti illustri. (altro…)

Ci eravamo lasciati poco più di un anno fa…sotto le stelle (Under Stars) e di nuovo il Lonely Robot di John Mitchell è comparso con la quarta fatica dal titolo Feelings Are Good, edita per Inside Out.

Più volte ho avuto modo di tessere le lodi del chitarrista e compositore inglese oltre che di sottolinearne la prolificità; certo è che pubblicare quattro album in soli cinque anni può divenire un boomerang in un’epoca come la nostra dove tutto viene consumato ed archiviato in tempi strettissimi ma…tant’è.

Mitchell per questo nuovo album ha scelto di suonare in prima persona ogni strumento ad eccezione delle parti di batteria, affidate ancora una volta al collaudatissimo Craig Blundell. (altro…)

Dopo i due live pubblicati lo scorso anno con il contributo di alcuni colleghi, i Magenta hanno fatto ritorno in studio per dare alle stampe l’ottavo titolo in catalogo, Masters of Illusion.

Qui hanno collaborato pure John Mitchell (voce), Pete Jones (sax. poli strumentista titolare del progetto Tiger Moth Tales) ed il quasi onnipresente Troy Donockley (uilleann pipes).

Masters of Illusion è un album che contiene e conferma tutte le prerogative e le qualità della band gallese: anzi, al riguardo devo citare i Magenta come uno dei pochi gruppi che, pur senza apportare modifiche o aggiornamenti sostanziali al proprio sound, sono sin qui riusciti a mantenere un livello interessante ad ogni uscita. (altro…)

Tornano a farsi sentire Pete Trewavas ed il chitarrista e multi strumentista americano Eric Blackwood con il quarto capitolo del progetto Edison’s Children dal titolo The Disturbance Fields.

Quello che in origine sembrava uno dei disparati lavori a latere per il bassista dei Marillion si è pian piano trasformato in una solida entità, tanto da azzardare la replica dello schema che prevede una unica e mastodontica suite (Washed Away), suddivisa in 14 tracce.

Fanno parte del cast come musicisti aggiunti Rick Armstrong (chitarre), Lisa Wetton (moglie del compianto John) ed Henry Rogers (Touchstone) alla batteria. (altro…)

Accompagnato dall’immancabile Craig Blundell alla batteria, oltre che da Steve Vantsis (Fish) al basso e Liam Holmes (Touchstone) alle tastiere, il prolifico chitarrista John Mitchell prosegue nell’evoluzione del project denominato Lonely Robot con il terzo e conclusivo atto di una trilogia, Under Stars, pubblicato per InsideOut.

Così, oltrepassato il ritorno dei Kino ed il nuovo lavoro con gli Arena giusto un anno fa, il musicista inglese riprende questo percorso personale che sin qui ha regalato risultati confortanti.

Mitchell è uno di quegli artisti che possiedono personalità, uno stile definito e riconoscibile e questo Under Stars non fa che darne conferma, certificando pure le doti e le eccellenti qualità degli strumentisti che lo accompagnano, capaci di calarsi in modo corretto nel ruolo. (altro…)