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Dolore universale, ansia ed angoscia per l’inadeguatezza delle risposte che il mondo offre alla domande di ognuno, coniugato ad una sorta di male di vivere che da la stura alla depressione. Questi i significati principali che si possono attribuire a Weltschmerz, termine tedesco utilizzato da Fish per intitolare il suo nuovo (e purtroppo) ultimo album, in formato doppio.

Un lavoro che ha vissuto una gestazione estremamente tribolata, legata ai tempi lunghi del musicista, alle sue condizioni psico-fisiche, ai lutti familiari ma, sopra ogni cosa, alla decisione di ritirarsi dalle scene congedandosi proprio con questo disco, nel quale è circondato dalla squadra dei più fidi collaboratori e da altri ospiti illustri. (altro…)

Ci eravamo lasciati poco più di un anno fa…sotto le stelle (Under Stars) e di nuovo il Lonely Robot di John Mitchell è comparso con la quarta fatica dal titolo Feelings Are Good, edita per Inside Out.

Più volte ho avuto modo di tessere le lodi del chitarrista e compositore inglese oltre che di sottolinearne la prolificità; certo è che pubblicare quattro album in soli cinque anni può divenire un boomerang in un’epoca come la nostra dove tutto viene consumato ed archiviato in tempi strettissimi ma…tant’è.

Mitchell per questo nuovo album ha scelto di suonare in prima persona ogni strumento ad eccezione delle parti di batteria, affidate ancora una volta al collaudatissimo Craig Blundell. (altro…)

Un anno fa aveva rotto gli indugi Gleb Kolyadin. Ora è il turno di Marjana Semkina per cimentarsi con il primo lavoro solista, in un tracciato che sta diventando spesso più comune a molti musicisti ma, aggiungo, non sempre con risultati lusinghieri.

Il duo russo appartenente al roster Kscope ha sin qui raggiunto risultati importanti ed una visibilità notevolmente accresciuta: quindi, il lavoro in solitaria del virtuoso pianista é stato di ottima fattura, evidenziandone una volta di più il talento tecnico e compositivo.

Oggi è Mariana (sceglie volutamente la i breve per differenziare la produzione) a proporsi fuori dal gruppo, accompagnata da validi musicisti, un’orchestra e tre ospiti illustri. (altro…)

Accompagnato dall’immancabile Craig Blundell alla batteria, oltre che da Steve Vantsis (Fish) al basso e Liam Holmes (Touchstone) alle tastiere, il prolifico chitarrista John Mitchell prosegue nell’evoluzione del project denominato Lonely Robot con il terzo e conclusivo atto di una trilogia, Under Stars, pubblicato per InsideOut.

Così, oltrepassato il ritorno dei Kino ed il nuovo lavoro con gli Arena giusto un anno fa, il musicista inglese riprende questo percorso personale che sin qui ha regalato risultati confortanti.

Mitchell è uno di quegli artisti che possiedono personalità, uno stile definito e riconoscibile e questo Under Stars non fa che darne conferma, certificando pure le doti e le eccellenti qualità degli strumentisti che lo accompagnano, capaci di calarsi in modo corretto nel ruolo. (altro…)

Pubblicato via Inside Out, esce nei prossimi giorni il terzo lavoro di Nick Beggs con i suoi The Mute Gods, intitolato Atheists and Believers. Giunto esattamente a due anni di distanza dal precedente (Tardigrades Will Inherit The Earth), ne mantiene l’impostazione stilistica e concettuale per quanto concerne testi e temi trattati. A questo proposito una dichiarazione dello stesso bassista giunge esaustiva a spiegare quale sia il cuore dell’impianto.  “The album’s key message is that we now empower stupid people and don’t listen to educated, informed experts anymore because truth is no longer fashionable.”,

Oltre a Roger King (tastiere) e Marco Minnemann (batteria,) nell’album compaiono pure Alex Lifeson (chitarra), Craig Blundell (batteria), Rob Townsend (fiati) e Lula Beggs, la figlia, come corista.

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