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Quello che sembrava nato quasi per sfizio, per dare spazio liberamente alla fantasia supportata da una notevole dose di tecnica, è divenuto ormai da tempo una realtà. Mi riferisco a The Aristocrats, il power trio formato da Guthrie GovanBryan Beller Marco Minnemann che proprio in questi giorni presenta il quarto e nuovo album, You Know What…?

Se negli episodi precedenti era emersa con chiarezza una possente attitudine heavy prog/fusion miscelata ad uno spirito ironico e cameratesco, devo dire che nel nuovo lavoro questo umorismo è divenuto piuttosto sbiadito o, quanto meno, ridimensionato; un’ora di musica totalmente strumentale dove i tre decidono di mostrare vigorosamente i muscoli, innalzando e sottolineando la cifra tecnica, jammando quasi ininterrottamente. (altro…)

A soli due mesi di distanza dalla pubblicazione dell’album dei Dream Theater, è in uscita in questi giorni Wired for Madness, nuovo lavoro solista del tastierista Jordan Rudess. Una tempistica quindi abbastanza curiosa, figlia forse del tempo che viviamo e pertanto della considerevole mole di musica che ci viene proposta a getto continuo.

Riprendendo uno schema interrotto con The Road Home (2007), è di nuovo presente una folta schiera di ospiti: oltre ai due sodali James LaBrie e John Petrucci, si contano infatti Guthrie GovanVinnie Moore e Joe Bonamassa alla chitarra, Marco Minnemann e Rod Morgenstein (Dixie Dregs) alla batteria.

Un ritorno all’antico dunque, lasciando da parte lavori per solo piano o realizzati invece con l’ausilio di un’orchestra. (altro…)

Pubblicato via Inside Out, esce nei prossimi giorni il terzo lavoro di Nick Beggs con i suoi The Mute Gods, intitolato Atheists and Believers. Giunto esattamente a due anni di distanza dal precedente (Tardigrades Will Inherit The Earth), ne mantiene l’impostazione stilistica e concettuale per quanto concerne testi e temi trattati. A questo proposito una dichiarazione dello stesso bassista giunge esaustiva a spiegare quale sia il cuore dell’impianto.  “The album’s key message is that we now empower stupid people and don’t listen to educated, informed experts anymore because truth is no longer fashionable.”,

Oltre a Roger King (tastiere) e Marco Minnemann (batteria,) nell’album compaiono pure Alex Lifeson (chitarra), Craig Blundell (batteria), Rob Townsend (fiati) e Lula Beggs, la figlia, come corista.

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L’inesauribile Roine Stolt, da sempre anima dei Flower Kings, pilastro di altre formazioni e protagonista di numerose e importanti collaborazioni, riprende il suo cammino solista interrotto ormai tredici anni fa con una modalità particolare, posta probabilmente a mezza via tra il lavoro con la band e quello in proprio.

Manifesto Of An Alchemist, questo il titolo del nuovo lavoro, è intestato infatti ad un moniker curioso, Roine Stolt’s The Flower King; il chitarrista svedese si avvale di un nutrito gruppo di collaboratori tra i quali i due “fiori” Jonas Reingold (basso) e Hasse Froberg (voce), Marco Minnemann (batteria), Rob Townsend (fiati), oltre ad ospitate di peso quali quelle di Nad Sylvan (voce) e Max Lorentz (voce e Hammond). (altro…)

Giugno 2018 si segnala per la pubblicazione di esordio di un nuovo super-gruppo, The Sea Within. L’album reca un titolo eponimo ed è edito per InsideOut mentre la band, come ampiamente preannunciato, è composta da: Roine Stolt chitarra e voce (Flower Kings Transatlantic), Jonas Reingold basso(Flower KingsKarmakanic The Tangent), Daniel Gildenlöw voce e chitarra (Pain Of Salvation), Tom Brislin tastiere e piano (alcune lussuose collaborazioni nel passato) e Marco Minnemann batteria (The Aristocrats).

Come se tutto questo non bastasse, si aggiunge pure una lista di ospiti eccellenti: un intenso cammeo di Jon Anderson, un contributo al piano di Jordan Rudess, il sax di Rob Townsend (Steve Hackett) e, in due tracce oltre che presenza fissa on stage, la voce di Casey McPherson (Flying Colors). (altro…)