Archivio per la categoria ‘Recensioni Uscite 2011’

Proprio all’ultimo tuffo, con il 2011 che va sfumando, esce la nuova release per la reunion dei To Die For, gruppo finlandese rappresentante del gothic doom metal. Da anni il paese scandinavo costituisce una discreta fucina di band, molte delle quali appartenenti a questo genere che è tra quelli, evidentemente, che sentono più vicino e nelle loro corde. Come spesso accade anche i TDF hanno un passato turbolento, fatto di molta instabilità nella formazione e questo elemento certo non ha giovato più di tanto alla loro affermazione. Nel 2009 sono arrivati così allo scioglimento per poi riproporsi, un pò a sorpresa, con una line up nuovamente rivista. Samsara è il loro sesto lavoro che nelle intenzioni dovrebbe rinverdire i fasti di Jaded, album che li lanciò nel 2003 verso il successo.  (altro…)

Un sobbalzo, un tuffo al cuore , non credo a ciò che vedo !! Un nuovo album di Jimmy Page !!??!!

In realtà non è proprio così, anche se la copertina può trarre in inganno. Si tratta di una riedizione di tanto tempo fa, 1968; vecchio materiale inciso prima dei Led Zeppelin, una raccolta di brani (ben 14) che servono a tratteggiare meglio le origini di Page. Sarebbe davvero inutile stare qui a raccontare la storia e le gesta di una delle più grandi leggende prodotte dalla storia del rock e che ha successivamente influenzato una miriade di chitarristi.

Non so se e quando “Zoso” deciderà di fare uscire un capitolo inedito, per il momento ci si può consolare con questo interessante viaggio a ritroso nel tempo, con un Jimmy sospeso tra l’attività di turnista e il periodo post-Yardbirds di fine anni ’60. (altro…)

Oltre alle innumerevoli collaborazioni che alcuni musicisti intrattengono ormai un pò dappertutto, da tempo prolifera anche il fenomeno dei progetti paralleli, o come li defini qualcuno, “side-project”. Alcune di queste operazioni hanno avuto una indiscussa valenza, altre molto meno e comunque non hanno lasciato il segno. Su questa scia si muove anche Mariusz Duda, bassista, voce e leader dei Riverside, che rilascia Impressions, terzo appuntamento a nome Lunatic Soul. Il bravo e ombroso musicista polacco abbandona almeno parzialmente l’ambito a lui più noto, quello del progressive metal e comunque del mondo prog, per cimentarsi con sonorità quasi ambient, molto evocative e direi visive, adatte ad accompagnare immagini. Nessuno della band di appartenenza è presente; con Duda collaborano soltanto Maciej Szelenbaum, valido polistrumentista ed il batterista Wawrzyniec Dramowicz (in un solo pezzo). Per il resto Duda, novello Mike Oldfield, suona basso, chitarra acustica, tastiere, percussioni, ukulele, glockenspiel e voce (in due brani soltanto). La chitarra elettrica, come nei due episodi precedenti, non compare tra i …generatori di suono. (altro…)

Come un fulmine a ciel sereno ecco ricomparire dal passato un gruppo che pareva oramai dimenticato, i Wishbone Ash. A dire la verità l’ultimo capitolo datava 2007 ma della storica band di Andy Powell si erano avute poi solo poche e frammentarie notizie, tutto lasciava pensare che con Power of Eternity fosse stata scritta la parola fine. Pochi gruppi hanno avuto una storia così travagliata, frutto di interminabili controversie sullo sfruttamento del nome ed i relativi diritti, in primis tra lo stesso Powell ed il bassista Martin Turner. Inoltre la formazione ha avuto da sempre un vita travagliata e molto instabile, con frequenti cambi di musicisti, scioglimenti e reunion. Da ricordare tra gli altri il passaggio di John Wetton pur se solo per un album. A mio avviso ebbero la “sfortuna” di nascere e crescere in un periodo unico, nel quale c’era una tale sovrabbondanza di band di altissimo livello, da non riuscire ad emergere completamente. Rimangono comunque importanti almeno i primi tre dischi e tra questi lo splendido Argus che risale al 1972, un concentrato di rock ammantato di linee vicine al progressive e non privo, alla bisogna, di passaggi proiettati verso il folk. Seguirono altri lavori discreti che però non raggiunsero più quel livello.

Oggi presentano Elegant Stealth guidati dall’ormai calvo Powell, chitarrista, songwriter e vero fulcro del gruppo da lui ideato, unico membro originario rimasto perennemente in squadra. Completano lo schieramento il nuovo batterista Joe Crabtree, Bob Skeat al basso ed il finlandese Muddy Manninen alla chitarra. Undici tracce per oltre un’ora di musica, nelle quali trovano posto anche ospiti di rilievo come Don Airey (Deep Purple). (altro…)

Avendo esordito con il blog a fine ottobre, questa release la recupero in ritardo visto che data settembre. Ce ne sono state sicuramente di migliori ma qua ho voluto fare un’eccezione. Dopo diversi anni e lavori un pò contaddittori, ecco la nuova fatica del “vecchio” leone tedesco Michael Schenker, già axe man degli Scorpions e degli Ufo, oltre che naturalmente del Michael Schenker Group. Erano già passati ben otto anni dall’ ultimo lavoro solista e dunque questo nuovo Temple of Rock è giunto un pò a sorpresa, preceduto dall’uscita di un singolo che ha comunque subito attirato l’attenzione dei fans. I noti problemi di alcoolismo e le dolorose vicende personali ne hanno sensibilmente inficiato una carriera che avrebbe potuto sicuramente essere più positiva e piena di soddisfazioni ma il talento del chitarrista è cristallino, rimanendo sempre in bilico tra il vecchio hard-rock e l’heavy metal e strizzando di tanto in tanto l’occhiolino a sonorità più radiofoniche. (altro…)