Archivio per la categoria ‘Recensioni Uscite 2014’

frontAnne-Marie Helder e Jonathan Edwards, i due membri dei Panic Room, ci hanno preso gusto e danno un seguito al side project denominato Luna Rossa. Infatti, ad un anno e mezzo di distanza dal debutto (Sleeping Pills & Lullabies), esce adesso il secondo capitolo intitolato Secrets & Lies.

L’aggancio con l’uscita precedente in questo caso è doveroso ma va sottolineato come il nuovo lavoro ne sia un’elaborazione, un approfondimento e non solo una mera (per quanto piacevole) prosecuzione. Viene in parte marginalizzato l’aspetto prog folk con una presenza diminuita di alcuni strumenti, la musica evolve così verso un popprog melodico ed intimo, dolce e malinconico senza divenire patinato. (altro…)

frontCinque anni di silenzio discografico, una formazione in parte rinnovata e poi, sopratutto, il coraggio di cambiare, di intraprendere un percorso alternativo piuttosto che adagiarsi comodamente sugli allori. Questo lo spirito che guida Voyeur, il nuovo e settimo album dei Moongarden di Cristiano Roversi

Con un passato come quello della band mantovana la scelta, forse l’azzardo per alcuni, va salutato a mio avviso come una grande prova di maturità, degna di non molti musicisti (cito d’istinto Fabio Zuffanti); l’anima progressive di un musicista credo si rintracci proprio in questo, nel volere tentare nuove strade, nuove soluzioni, senza continuare a crogiolarsi in sonorità splendide ma che oramai, probabilmente, hanno già offerto il meglio che potevano. (altro…)

frontSe dovessi dare una definizione “all’ingrosso” dei Pallas mi sentirei di indicarli come una delle band più particolari e discontinue del firmamento neo prog; particolari perché pur collocati a ragione nel movimento, ne hanno costituito da sempre una versione a sé stante, atipica, attingendo nel tempo da più input sonori non esclusivamente provenienti da una matrice progressive. Discontinui perché a fronte di una carriera ormai trentennale, hanno (quantitativamente) prodotto poco, basti pensare che Wearewhoweare, il nuovo lavoro, è soltanto il settimo della serie.

Con il quintetto scozzese ci eravamo lasciati tre anni fa sulle note di XXV, un album in tutta franchezza onesto e poco più, privo di qualche acuto decisivo. (altro…)

frontI colori, le brume e certa malinconia del nord est dell’ Inghilterra vengono magistralmente ritratti in Northlands, esordio scintillante della coppia costituita da Tony Patterson Brendan Eyre.

Per chi non li conoscesse a sufficienza ricordo che il primo è la voce solista della tribute band inglese ReGenesis mentre il secondo è tastierista dei Riversea.  In una scena musicale quanto mai prolifica di collaborazioni di pregio, Northlands non si sottrae alla regola e dunque tra gli ospiti si segnalano Steve John Hackett, il tastierista Nick Magnus (nel cui ultimo disco Patterson ha cantato) e Tim Esau al basso (IQ). (altro…)

frontOscuro, cupo, impenetrabile, sperimentale, glaciale, minimale, fastidioso, scomodo…e potrei continuare a lungo. Non mi limito a scegliere uno degli aggettivi indicati, preferisco utilizzarli tutti perché ognuno di essi contribuisce a formare il quadro d’insieme che ho avuto ascoltando …all that might have been…, il nuovo album di Peter Hammill.

Un viaggio assurdo, surreale, una raccolta di piccoli frammenti (se ne contano ventuno) tesi a comporre un unico corpo; solo tre di questi raggiungono una durata “normale”.

Un eminente biografo italiano, da me interrogato al riguardo, ha descritto (tra l’altro) questo lavoro come “…più suono che musica. E’ come se fosse una forma di espressione completamente nuova..”. La definizione mi trova concorde ma rimane il fatto che mi resta difficile persino trovare le parole per raccontare a dovere questo disco. (altro…)