Archivio per la categoria ‘Recensioni Uscite 2019’

Con una regolare cadenza, in media tra i cinque e  i sei anni, Nick Magnus pubblica un album solista con il quale prosegue il suo percorso musicale. Accompagnato dal consueto giro di collaboratori che hanno fatto parte anche dell’ entourage di Steve Hackett, dà alle stampe Catharsis, sesta tessera del suo mosaico discografico.

Le sonorità rimangono quelle consuete, un canovaccio ormai consolidato cui provvede quasi interamente lo stesso Magnus; un punto di discontinuità lo forniscono gli interpreti vocali, ben quattro, che si alternano al microfono.

In definitiva dunque gli otto brani che compongono Catharsis non fanno altro che ribadire pregi e qualità del musicista ex Enid, tra elementi folk e sinfonici, ma poco immettono di nuovo. (altro…)

Dopo un silenzio durato ben 11 anni Steven Wilson Tim Bowness hanno riacceso i motori della macchina No-Man con un album che, sono certo, farà discutere.

Se i lavori del passato, sino ad arrivare al precedente Schoolyard Ghosts (2008), avevano mantenuto una rotta ben definita su una linea di suoni eterei e sognanti, morbidi, adagiati su di una nostalgia di fondo, Love You to Bits (questo il titolo del nuovo disco) se ne discosta completamente con una virata assolutamente sorprendente.

C’è da dire preliminarmente che almeno in parte può essere tracciato un ponte ideale tra questa uscita e l’ultima solista di Wilson (To the Bone) ma la musica qui proposta dal duo inglese è davvero agli antipodi di quanto offerto prima. (altro…)

Waiting for Miracles. Questo il titolo del doppio e nuovo lavoro pubblicato per InsideOut dei Flower Kings, tredicesimo della serie, con il quale la band svedese torna al proscenio sei anni dopo Desolation Rose.

La formazione guidata da Roine Stolt ha segnalato nel frattempo due importanti avvicendamenti con l’ingresso di Zach Kamins (chitarra e tastiere) e di Mirko DeMaio (batteria) in luogo di Tomas Bodin Felix Lehrmann.

Come dicevo, l’album si divide in due CD il primo dei quali supera la boa dell’ora di durata mentre il secondo, più conciso, si attesta sui 21 minuti circa; un ritorno, quello del formato doppio, che mancava dal 2006 (Paradox Hotel). (altro…)

Kscope ha pubblicato il secondo lavoro solista (terzo considerando anche quello in collaborazione con Jonas Renkse) di Bruce Soord, frontman e leader dei Pineapple Thief.

All This Will Be Yours è il titolo dell’album interamente scritto, suonato e cantato dal musicista inglese e questa uscita mi suggerisce, più che una vera e propria recensione, una riflessione.

Premetto che si tratta di un disco di buona fattura e dai contenuti di un certo livello, al cui interno si trovano almeno tre brani di alta levatura per atmosfera, arrangiamento, bilanciamento delle sonorità, profondi ma non cervellotici. E pure i restanti, per lo più tutti in forma canzone, mantengono una qualità che va comunque evidenziata. (altro…)

Un sensibile incremento dell’ elettronica, ritmi più frequentemente sincopati, la maggior parte della stesura dei testi (autobiografici) affidata questa volta al cantante e tastierista Einar Solberg.

Con queste credenziali è uscito Pitfalls, sesto e nuovo album dei Leprous, prodotto da David Castillo, mixato dal producer inglese Adam Noble e pubblicato per Inside Out.

La straniante malinconia sulla quale poggia il sound del quintetto norvegese si stravolge così di connotazioni alternative, a tratti alleggerendo quella cupezza crepuscolare con un approccio forse meno meditativo, più diretto e malleabile, in altri casi invece illanguidendola per opera di violoncello e violino (Chris Baum dei Bent Knee). (altro…)