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Giugno 2018 si segnala per la pubblicazione di esordio di un nuovo super-gruppo, The Sea Within. L’album reca un titolo eponimo ed è edito per InsideOut mentre la band, come ampiamente preannunciato, è composta da: Roine Stolt chitarra e voce (Flower Kings Transatlantic), Jonas Reingold basso(Flower KingsKarmakanic The Tangent), Daniel Gildenlöw voce e chitarra (Pain Of Salvation), Tom Brislin tastiere e piano (alcune lussuose collaborazioni nel passato) e Marco Minnemann batteria (The Aristocrats).

Come se tutto questo non bastasse, si aggiunge pure una lista di ospiti eccellenti: un intenso cammeo di Jon Anderson, un contributo al piano di Jordan Rudess, il sax di Rob Townsend (Steve Hackett) e, in due tracce oltre che presenza fissa on stage, la voce di Casey McPherson (Flying Colors). (altro…)

Dopo poco più di due anni e mezzo di silenzio si riaffacciano i tedeschi Subsignal presentando, via Gentle Art of Music, il loro quinto lavoro, La Muerta.

Prodotto da Yogi Lang e Kalle Wallner (RPWL), il nuovo album traccia un nuovo punto di equilibrio per il quintetto che nel frattempo ha arruolato Markus Maichel alle tastiere in luogo di Luca Di Gennaro; il sound della band pare sfrondato da qualche fronzolo di troppo, alleggerito e snellito nella costruzione e nello sviluppo, ricercando una miscela tra progressive, qualche incursione hard rock e non disdegnando, tra le righe, alcune sfumature A.O.R. e, azzarderei, persino pop.

Sulla carta mi si potrà obiettare che non c’è poi molto di nuovo ma in realtà, all’ascolto, le sensazioni sono diverse.  (altro…)

Dici Spock’s Beard e ripensi agli anni ’90, a quella stagione che ha partorito e rappresentato la nascita della terza generazione del progressive rock, andato poi declinandosi sotto varie forme. Tredici album in studio all’attivo, alcuni live, un’intensa attività costellata di tournée in giro per il mondo…ed oggi, con il consueto piglio ed ancora una buona dose di entusiasmo, la band statunitense richiama l’attenzione su di sé con Noise Floor, il nuovo lavoro che si compone di un CD ed un EP suddiviso in 4 brani.

La formazione registra l’importante rientro (almeno in studio) di Nick D’Virgilio alla batteria in luogo del fuoriuscito Jimmy Keegan; l’album, come andremo a vedere, mostra le consuete peculiarità della band, qui a mio parere più a fuoco che nel recente passato (The Oblivion Particle). (altro…)

A tre anni di distanza da The Unquiet Sky ma, sopratutto, giusto a venti anni dall’uscita di The Visitor al quale idealmente si riallaccia, gli Arena pubblicano la loro nuova fatica dal titolo (appunto) Double Vision.

Si tratta del nono album in studio per la band guidata dal biondo tastierista Clive Nolan e dal batterista Mick Pointer; la formazione debuttò, lo ricordo, ormai ben 23 anni fa. I rimandi e la ricerca del completamento di qualcosa rimasto in sospeso su The Visitor sono qua e la sensibili e, per di più, in qualche modo confermati dallo stesso Nolan in sede di presentazione del disco.

L’esito, parere del tutto personale, ne è piuttosto distante. (altro…)

Marc Atkinson Brendan Eyre, vecchi compagni nei Nine Stones Close, decidono di riprendere il discorso iniziato qualche anno fa con Out Of An Ancient World e danno alle stampe il secondo capitolo facente capo al loro progetto denominato Riversea.

The Tide, questo il titolo del nuovo lavoro, annovera ancora una volta una fitta pletora di collaboratori noti agli appassionati; tra questi sono da ricordare Alex Cromarty (già batterista dei Mostly Autumn), Lee AbrahamRobin Armstrong Simon Godfrey alla chitarra, Tony Patterson qui in veste di flautista ed infine Olivia Sparnenn, voce dei Mostly Autumn.

Come si può vedere quindi, alcuni dei principali membri della scena new prog inglese attuale. (altro…)