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Le atmosfere dilatate, liquide o aeree, le sospensioni sul bordo di abissi profondi, soundscapes suggestivi ed evocativi dove perdersi con la mente. Queste da sempre sono le frecce acuminate nella faretra musicale di Richard Barbieri, algido e talvolta imperscrutabile tastierista/compositore ex Porcupine Tree e prima ancora Japan, il quale dopo un silenzio durato quattro anni (Planets + Persona) torna a pubblicare via Kscope un nuovo album, dal titolo Under a Spell.

Proseguendo il suo itinerario esplorativo, Barbieri sfodera un lavoro diverso dal precedente, meno variato e “malleabile” ma dove, per contro, sceglie di estremizzare alcune ambientazioni diluendole in una fase electronic quasi totalizzante. (altro…)

Preannunciato dalla label KScope, ecco disponibile Through Shaded Woods, il nuovo lavoro di Mariusz Duda sotto il moniker Lunatic Soul; un side project che ha ormai acquisito una sua dimensione ed una storia, considerando che si tratta del settimo titolo in catalogo a dodici anni dall’esordio.

Through Shaded Woods coniuga il consueto sentire del musicista polacco, qui depauperato di tentazioni elettroniche, con i rivoli più arcani dell’antico folk di matrice scandinava e slava, per un lavoro interamente da lui composto, suonato e cantato. E dunque laghi, foreste intricate, lunghe ombre e silenzi di ghiaccio sono la cornice ideale nella quale collocare questi brani dal sapore invernale e spesso notturno, in una perenne simbiosi tra sogno e realtà. (altro…)

Ed Wynne ed i suoi Ozric Tentacles, impavidi, non si arrendono al trascorrere del tempo e dopo più di cinque anni si riaffacciano sulla scena con Space for the Earth, un album più asciutto rispetto all’ipertrofico predecessore, nel quale tra l’altro sono stati chiamati a raccolta alcuni dei protagonisti del passato e pubblicato per Kscope.

E’ da rilevare preliminarmente come la spinta musicale di una delle band più influenti in ambito space rock sia andata ormai gradualmente esaurendosi e Space for the Earth, pur mantenendosi su livelli più che dignitosi, ne offre la conferma.

Un gradito ritorno dalla Norvegia quello dei Gazpacho che presentano Fireworker, undicesimo lavoro in studio per l’attiva band di Oslo, pubblicato per Kscope.

Il gruppo capitanato dal front man Jan Henrik Ohme vanta ormai un largo seguito ma pure un alone quasi mistico (da cult band) che lo circonda; pur tuttavia, parere del tutto personale, a fronte di una indubbia qualità, continuano ad affacciarsi spesso evidenti richiami alle atmosfere e, talvolta, al sound di altre band e a questo punto ritengo che questo elemento sia ormai ineludibile.

Fireworker tra l’altro riconduce i Gazpacho su brani estremamente dilatati, infatti dei cinque in scaletta uno sfiora i 20 minuti e l’altro supera i 15… (altro…)

Dopo una doppietta di eccellente qualità (Your Wilderness 2016 Dissolution 2018) i Pineapple Thief di Bruce Soord provano a rilanciare con Versions of the Truth, pubblicato per KScope.

La strada imboccata questa volta prevede in parte un ritorno al passato; infatti, pur mantenendo alcune delle atmosfere intimiste ed ombrose i brani si srotolano in forma canzone, con una presa più diretta, in alcuni momenti quasi più catchy, realizzando dunque una sorta di via intermedia tra quelli che sono i momenti più salienti del loro catalogo.

Tornano così le primigenie influenze Porcupine Tree, non mancano le atmosfere dal gusto estatico e quei velati richiami ai Radiohead; il tutto però viene elaborato secondo i dettami melodici del quartetto attraverso un canale più immediato. (altro…)