ZZ Top Texicali EP 2012

Pubblicato: giugno 11, 2012 in Recensioni Uscite 2012
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Quanti anni sono passati dall’esordio dei barbuti “ragazzi” di Houston ! Tanti ne sono trascorsi anche dall ‘ultima realizzazione, Mescalero infatti data 2003. Torna senza troppi clamori dunque il terribile trio degli ZZ Top, paladini di un southern rock venato ora di blues, ora con forti tinte hard. Rock comunque lo si voglia definire, diretto, con tanto cuore e grinta nella prima fase della carriera; aggiungendo il gusto per arrangiamenti curati ( basti ricordare ad esempio la splendida Rough Boy contenuta in Afterburner ) e un pizzico di elettronica nella fase successiva. In ogni caso sempre portando avanti, coerentemente, il proprio suono e il proprio modo di vivere ed interpretare il rock, con molta autoironia e anche sarcasmo laddove necessario.

Immutati nel loro look, con occhiali e barbe lunghissime (probabilmente le rock beards più celebri), imperterriti proseguono e si ripresentano con un brevissimo EP intitolato Texicali, antipasto di un prossimo album. Billy Gibbons (chitarra e voce), Dusty Hill (basso e voce) e Frank Beard (batteria, “barba” di cognome ma di fatto ha solo il pizzo) giocano con il titolo, facendo una evidente parodia di mexicali per affermare orgogliosamente le origine texane e la commistione con la California. La granitica formazione americana, insieme dal 1971, ha spesso inciso dischi i cui titoli sono chiari rimandi al Texas e alla sua epopea.

Texicali è un velocissimo EP, appena un quarto d’ora, nel quale i ZZ Top lanciano quattro brani in tutto appartenenti al loro classico stile e repertorio, la produzione è a cura del grande Rick Rubin.

I Gotsta Get Paid è basata su di un pezzo rap (!) degli anni ’90 ma di quelle sonorità non ha quasi niente. La voce roca e sporca di Billy Gibbons introduce in realtà un rock-blues in stile southern, mentre il basso di Dusty Hill, talvolta, disegna qualche passaggio che volutamente vuole rimandare alla scena rap di quel periodo. Non può mancare un rapido solo della chitarra, caldo e abrasivo.

Con un incedere di chitarra massiccio, figlio degli stati del Sud, la breve Chartreuse pompa che è una meraviglia. Brano di stampo classico, gran rock’n roll perfetto per il trio, peccato sia di così breve durata.

Ancor più graffiante è la successiva Consumption; grande uso di distorsore per la sei corde di Gibbons, che canta con la sua voce rugosa sostenuto dai cori del bassista. Mentre la ritmica procede regolare, pur con le dovute variazioni, è la chitarra a recitare la parte della protagonista per tutto il pezzo.

Completa il lotto Over You, gran bella ballad, felice e sicuro approdo del gruppo texano. Nei decenni i “Tops” ne hanno scritte parecchie ma un “bluesone” così intenso e vissuto merita una segnalazione particolare. Immancabile, un solo di chitarra strappa- lacrime mentre il canto regala emozioni.

Una band che conta più di 50 milioni di dischi venduti, un suono inconfondibile per un EP conciso ma gustoso che sollecita maggiormente l’attesa per il nuovo lavoro, in uscita entro la fine dell’anno. La bandiera degli Stati Confederati continua a sventolare, orgogliosamente; bentornati ZZ Top !

Max

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