Posts contrassegnato dai tag ‘Sascha Paeth’

frontL’ennesimo avvicendamento dietro al microfono (Dianne van Giersbergen è la nuova voce), un nuovo bassista (Steven Wussow è il quarto della serie); poche band al mondo vivono in una perenne instabilità come i tedeschi Xandria e questo, sotto certi aspetti, credo abbia sin qui pesato.

L’addio di Manuela Kraller devo dire che mi aveva fatto temere il peggio per un gruppo che sino ad ora, a mio parere, ha funzionato a corrente alternata, rigidamente inserito nel proprio genere (symphonic power metal) con tutte le conseguenze del caso, già ampiamente trattate in altre occasioni.

In perfetta sincronia con i più celebrati Epica il quintetto di Bielefeld presenta il nuovo lavoro, sesto della serie, intitolato Sacrificium: edito da Napalm Records, esce come accennavo con un tempismo “pericoloso” in quanto coincide con la nuova pubblicazione della band olandese e questo non potrà che scatenare paragoni ad oltranza. (altro…)

frontPassano gli anni e la saga denominata Avantasia prosegue le sue gesta, nonostante si pensasse giunta al termine. Il side project di Tobias Sammet (Edguy) non si arresta e giunge con The Mistery of Time al sesto capitolo della sua esistenza, nata e cominciata diversi anni fa (2001) con The Metal Opera. Una serie di concept/rock opera in chiave power-symphonic metal che il cantante, bassista e spesso tastierista tedesco ha posto da tempo come parte fondante dei suoi innumerevoli progetti e collaborazioni.

Pure in questo nuovo episodio si conferma la struttura precedente, cioé una band di quattro musicisti intorno alla quale ne ruotano altri (singolarmente ad ogni brano o quasi); allo stesso modo dicasi per il ruolo di cantante, che in questo caso viene coperto addirittura da ben sette elementi.

Il lungo Cd esce per Nuclear Blast e vede in cabina di regia ovviamente lo stesso Sammet e Sascha Paeth, come in passato anche in veste di chitarrista del quartetto; ai due fanno compagnia Miro alle tastiere e per la prima volta Russell Gilbrook  ( Uriah Heep) alla batteria, giunto a rilevare Eric Singer. (altro…)

Kamelot giungono con Silverthorn al loro decimo sigillo e decidono di affidarsi nuovamente ad un concept, esperimento non nuovo per la band della Florida (basti ricordare il bellissimo The Black Halo del 2005).

Tra i maggiori esponenti del power metal e comunque a lambire da vicino il territorio symphonic metal hanno in passato offerto prove degne di attenzione ed in qualche caso esaltanti. Personalmente, li reputo tra i gruppi più importanti del genere per le qualità espresse ad ogni appuntamento e sopratutto per la capacità (rara) di riuscire a non annoiare pur mantenendosi fedeli al loro genere.

Il combo, tuttora capitanato dal chitarrista Thomas Youngblood, è riuscito nel tempo a superare alcune defezioni e cambiamenti di formazione, rispondendo sempre con dischi di ottimo livello; non fa eccezione quest’ultima uscita che registra l’abbandono del cantante norvegese Roy Khan al cui posto oggi si trova Tommy Karevik, giovane singer svedese.

Il cambiamento è avvenuto nel migliore dei modi, almeno da ciò che si evince in studio, perchè Karevik mostra doti importanti e denota da subito buona personalità. (altro…)

Erano passati tre anni da Design Your Universe e oggi finalmente è uscito il nuovo lavoro degli Epica dal titolo Requiem for the Indifferent. La giovane formazione olandese ha già al suo attivo sei album che non sono pochi tenendo conto che l’esordio data 2003. Produce il solito e collaudato Sascha Paeth e la line up del disco precedente viene ribadita in toto. La release è di nuovo per la label Nuclear Blast. Una nutrita serie di conferme che però partorisce qualcosa di nuovo. Dico subito che Requiem for the Indifferent riesce a sconfiggere quella fastidiosa sensazione che molto spesso avvolge le produzioni della maggior parte del Gothic Metal e cioè l’impressione di staticità e ripetizione delle quali ho avuto già modo di parlare recensendo altre uscite (Nightwish, Xandria,ecc..). Bisogna considerare pure che il valore di Simone Simons è a mio avviso notevole, tra le migliori del lotto; ma la carta vincente giocata dalla band è stata quella di ampliare gli orizzonti musicali pur sempre restando fedeli alle sonorità di origine. I brani non sono più scritti soltanto dalla bella singer o dal secondo chitarrista Mark Jansen: nel songwriting si sono inseriti anche il tastierista Coen Janssen ed il chitarrista Isaac Delahaye. (altro…)