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frontRiprende il volo Ayreon, l’astronave musicale guidata da Arjen Anthony Lucassen. Cinque anni dopo 01011001 e con in mezzo l’uscita del suo secondo album solo (Lost in the New Real  2012), tocca di nuovo ad InsideOut pubblicare l’ottavo e nuovo capitolo del progetto dal titolo The Theory Of Everything.

Da un punto di vista strutturale nulla cambia rispetto al solito, il palinsesto viene rispettato; un concept in formato doppio costellato di molte presenze davvero illustri, sia per quanto riguarda il canto che, in particolar modo in questa occasione, per quanto attiene agli strumenti.

Il polistrumentista e produttore olandese come sempre non bada al risparmio per mettere in scena la sua ennesima visione, seguendo quello che ormai è diventato più o meno uno schema: due cd, in questo caso per quattro suite o, se si preferisce, quattro movimenti che vanno a completare la stessa opera. (altro…)

Ci sono serate, concerti che hanno il potere di rimanere indelebilmente impressi nella memoria per prestazioni indimenticabili, per le vibrazioni positive che ne scaturiscono, per l’atmosfera generata dalla musica e dal calore del pubblico.

Non è stato proprio così ieri sera all’ Estragon di Bologna per il concerto dei Kamelot, attualmente in tour in Europa per promuovere il nuovo album Silverthorn del quale ho già avuto modo di scrivere. Intendiamoci, nel complesso l’esibizione è stata soddisfacente ma il concerto, a mio parere, è risultato a due facce, ha vissuto due velocità.

Ci sono alcune considerazioni preventive da fare sulla band, la più importante delle quali risiede nel loro essere, di fatto, un ibrido. L’ epic metal proposto dal gruppo di Tampa è da sempre contrassegnato da magnifiche intuizioni e ovvietà, da passaggi funambolici e maestosi e altri largamente prevedibili. Perennemente in bilico tra power metal e lontani accenni gothic, talvolta ad un passo dal trascendere quasi nell’ A.O.R. Tutto questo è ben noto agli appassionati ma, incredibilmente, nei lavori in studio è sempre stato uno dei loro punti di forza. (altro…)

Kamelot giungono con Silverthorn al loro decimo sigillo e decidono di affidarsi nuovamente ad un concept, esperimento non nuovo per la band della Florida (basti ricordare il bellissimo The Black Halo del 2005).

Tra i maggiori esponenti del power metal e comunque a lambire da vicino il territorio symphonic metal hanno in passato offerto prove degne di attenzione ed in qualche caso esaltanti. Personalmente, li reputo tra i gruppi più importanti del genere per le qualità espresse ad ogni appuntamento e sopratutto per la capacità (rara) di riuscire a non annoiare pur mantenendosi fedeli al loro genere.

Il combo, tuttora capitanato dal chitarrista Thomas Youngblood, è riuscito nel tempo a superare alcune defezioni e cambiamenti di formazione, rispondendo sempre con dischi di ottimo livello; non fa eccezione quest’ultima uscita che registra l’abbandono del cantante norvegese Roy Khan al cui posto oggi si trova Tommy Karevik, giovane singer svedese.

Il cambiamento è avvenuto nel migliore dei modi, almeno da ciò che si evince in studio, perchè Karevik mostra doti importanti e denota da subito buona personalità. (altro…)